lunes, diciembre 08, 2008

Cesare Pavese - Lavorare stanca

LAVORARE STANCA

Traversare una strada per scappare di casa
lo fa solo un ragazzo, ma quest`uomo que gira
tutto il giorno le strade, non è piu un ragazzo
e non scappa di casa.

Ci sono d`estate
pomeriggi che fino le piazze son vuote, distese
sotto il sole che sta per calare, e quest`uomo, che giunge
per un viale d`inutili piante, si ferma.
Val la pena esser solo, per essere sempre piú solo?
Solamente girarle, le piazze e le strade
sono vuote. Bisogna fermare una donna
e parlarle e deciderla a vivere insieme.
Altrimenti, uno parla da solo. È per questo che a volte
c`è lo sbronzo notturno che attacca discorsi
e racconta i progetti di tutta la vita.

Non è certo attendendo nella piazza deserta
que s`incontra qualcuno, ma chi gira le strade
si sofferma ogni tanto. Se fossero in due,
anche andando per strada, la casa sarebbe
dove c`è quella donna e varrebe la pena.
Nella notte la piazza ritorna deserta
e quest`uomo, che passa, non vede le case
tra le inutili luci, non leva piú gli occhi:
sente solo il selciato, che han fatto altri uomini
dalle mani indurite, como sono le sue.

Non è giusto restare sulla piazza deserta.
Ci sara certamente quella donna per strada
que, pregatta, vorrebbe dar mano alla casa.

Cesare Pavese (1908-1050)

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